Il turismo sanitario in Italia era visto con sospetto e ha tardato a partire. Come si è arrivati a comprenderne il potenziale.
È impossibile parlare di turismo sanitario senza farlo su diversi fronti. Lo spostamento per accedere a servizi sanitari è sempre esistito, un fenomeno che ha tolto e portato milioni di euro ai territori coinvolti. Lo spostamento per motivi medicali di persone in una regione diversa da quella di residenza, non è una novità neppure in Italia. Come ci si può immaginare, questo fenomeno è fonte di grandi guadagni in alcune regioni, a discapito di altre. La Lombardia è la regina con un fatturato di oltre 6 miliardi di euro in 10 anni, secondo il Referto di Parlamento sulla gestione finanziaria dei servizi sanitari regionali. L’altra faccia della medaglia è rappresentata dalle regioni del sud, fanalino di coda la Campania, con una perdita di quasi 3 miliardi nello stesso arco di tempo.
C’è poi il turismo internazionale, tema spinoso perché l’Italia, quando il fenomeno ha cominciato a svilupparsi, ha registrato quasi solo perdite. Si pensi alle cure dentarie nei paesi balcanici, alla chirurgia estetica in Turchia o in paesi latini o nell’Indocina. Questi paesi hanno compiuto grossi investimenti per attirare pazienti del primo mondo che vogliono accedere a cure e trattamenti di qualità a un prezzo minore. Per lungo tempo si è rimasti ciechi di fronte a ciò che l’Italia può offrire.
Lo sviluppo di questo giro d’affari è ricaduto sulle spalle di imprenditori, cliniche e ospedali privati o addirittura medici. Tutte realtà individuali abbastanza aggiornate da notare il fenomeno. Nel 2013 nasce Medical Tourism Italy (MTI), la prima azienda che si occupa di fornire ai pazienti internazionali tutti i servizi necessari. L’azienda nasce a Vicenza, dove è presente una delle più importanti basi militari americane d’Europa. È solo logico che il paese di partenza fosse gli Stati Uniti. Con gli anni, l’azienda è cresciuta e il suo ruolo si è evoluto. Ora affianca cliniche e medici nella creazione di pacchetti di trattamento sempre più a misura del paziente.
Quasi una conseguenza logica, nell’immediato post covid è nata la prima associazione che si incarica di coordinare tutti gli attori coinvolti nell’offerta. Medical Tourism Association Italy offre assistenza e consulenza, a partire dall’esperienza dei suoi stessi soci. Con gli anni sono nate numerose associazioni e aziende perchè l’Italia ha già tutti is servizi per un’offerta completa. Il difficile è soddisfare le esigenze del paziente estero. Nel 2023/24, lo stato ha cominciato a interessarsi davvero a questo mondo, grazie anche ai fondimdel PNRR e l’avvento del turismo delle radici.