L’associazione, creata in Veneto, mira a coordinare tutti gli aspetti che coinvolgono il turismo medicale e delle radici nel paese.
È nata Medical Tourism Association Italy, associazione no profit che si occupa della promozione del sistema sanitario italiano all’estero. Il turismo sanitario, cioè tutti quei pazienti che, per vari motivi, devono o preferiscono essere curati in un altro luogo rispetto a quello di provenienza. Questa particolare tipologia di viaggio esiste da decenni, se si include anche quello interno a un paese (tra le regioni). Negli ultimi vent’anni la nascita delle compagnie aeree low-cost ha agevolato lo spostamento e, conseguentemente, il viaggio per motivi medicali. Nel mondo, il turismo medico ha creato un giro d’affari che si aggira intorno ai 100 miliardi di dollari, coinvolgendo oltre 10 milioni di persone. In questo panorama nasce MTAI, che vuole promuovere e valorizzare le eccellenze sanitarie in Italia con lo scopo di attirare pazienti internazionali nel paese.
L’associazione nasce per offrire un’organizzazione sinergica dei vari servizi necessari a un paziente che vuole usufruire dei servizi sanitari privati d’eccellenza del paese. L’Italia offre diverse eccellenze mediche e, da qualche anno, il paziente estero compie viaggi molto lunghi per accedervi. Fino a questo momento, però, l’intera organizzazione ricadeva sulle spalle della singola persona. Medical Tourism Association Italy, con i suoi soci, riesce a garantire una completa organizzazione che va dagli appuntamenti in cliniche o ospedali, l’alloggio negli hotel, il trasporto, i pasti e, se fosse possibile, il turismo per il paziente e la sua famiglia.
Questo è importante anche nell’anno del turismo delle radici che, come il turismo sanitario, non è legato alla stagionalità tipico di quello tradizionale. Inoltre, la permanenza media nel paese è molto più lunga ed è legata al luogo in cui dovranno essere condotte le terapie. L’associazione vuole favorire una collaborazione sincronizzata delle due realtà, consentendo lo sviluppo di aree non necessariamente legate al turismo di massa. Un’opportunità per tutto il territorio.